venerdì 26 novembre 2010

Azzano, pure i trattori contro il polo logistico

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CAPRIANO. Partecipata l'assemblea di Legambiente all'oratorio. Decisa una manifestazione per domenica 5 dicembre
Capriano. Il movimento «No polo di Azzano Mella» coinvolge anche Capriano del Colle, dove mercoledì sera all'oratorio duecento persone hanno partecipato all'assemblea indetta da Legambiente della Bassa. Sono già 2mila le firme raccolte contro la cementificazione di 566mila metri quadri di terreni agricoli, per ospitare una piattaforma logistica di Esselunga. «Ma siamo certi di arrivare a raccoglierne in breve tempo oltre 6mila» spiega il portavoce Gabriele Pellegrini, che annuncia la presentazione di un esposto alla Procura di Brescia «affinché si faccia piena luce sulla regolarità dell'intera operazione, a partire dall'acquisto dei terreni».
Le prime proposte di boicottaggio nei confronti dei futuri utilizzatori del polo sono arrivate anche dalla gente intervenuta: secondo il viticoltore Marco Botti «ci si deve ribellare: fate come faccio io, che non vado più a fare la spesa nei loro supermercati». Una manifestazione è annunciata per il pomeriggio di domenica 5 dicembre: sfilata di trattori e macchine tra Azzano e Comuni limitrofi.
Dall'assemblea è emerso quanto sia difficile fermare l'iter: il Comune di Azzano ha incassato l'ok dell'assessorato provinciale al Territorio nel dicembre 2009, ed ha firmato la convenzione con la Sa-Fer il mese scorso, incassando la prima tranche dei 4,8 milioni di oneri. Difficile fermarlo, non impossibile rallentarlo, soprattutto se il Tar il 15 dicembre (dopo aver sospeso i lavori iniziati 11 giorni fa) dovesse imporre la Valutazione ambientale strategica, richiesta da Capriano del Colle, Dello e dal parco del Montenetto.
«LA VAS dovrebbe essere concessa - spiega il capogruppo Pd in Broletto, Diego Peli - visto che ora stanno lavorando fuori dai 394 mila mq. del Suap, superando di fatto la soglia dei 400mila mq oltre la quale si rende obbligatoria la Vas». Questa richiederebbe circa un anno di tempo ma nella primavera 2011 ad Azzano Mella ci sono le elezioni comunali e un' eventuale nuova maggioranza (nel caso in cui lavori risultassero congelati dal Tribunale) potrebbe ribaltare tutto.
«Cercheremo di aggregare in modo trasversale tutte le forze contrarie a questo intervento» promette il leader del comitato, Pietro Prevedoni.
Nell'assemblea l'ingegner Alessandro Canini ha illustrato il progetto e i possibili effetti collaterali: dai rischi idrogeologici, in caso di piogge eccezionali, all'aumento vertiginoso del traffico (480 Tir e 900 auto al giorno).
Don Gabriele Scalmana (responsabile pastorale per il Creato) si è appellato ai valori cristiani, «rispetto del terra come bene da custodire, poiché limitato».
Dario Balotta, di Legambiente, osserva: «Se c'è bisogno di logistica a Brescia mi chiedo perché non utilizzare i 700mila mq della Piccola velocità in via Dalmazia, servita dal treno, ed oggi inutilizzata. La verità è che in Lombardia il piano dei trasporti non si aggiorna dal 1982». Mirko Lombardi (Sinistra e Libertà): «Questa è una grande operazione immobiliare e mai come oggi è doveroso valutane i rischi». Peli (Pd) ha indicato le responsabilità del sindaco di Azzano e del Broletto, che «non ha limitato l'invasione dei poli logistici, mentre la Provincia di Bergamo li ha vietati. Oltre a Chiari ed Azzano arriverà in futuro un mega polo da 1 milione di mq anche a Montichiari». Per Imma Lascialfari (presidente del coordinamento regionale Comitati ambientalisti) «vanno coinvolte tutte le comunità e i sindaci della Bassa». P.G.

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