venerdì 30 marzo 2012

Inceneritore sul Sebino: “Danni anche al turismo”

 Fonte: http://www.quibrescia.it/cms/2012/03/30/inceneritore-sul-sebino-danni-anche-al-turismo/
(red.) Sull’ipotesi di un inceneritore a Tavernola Bergamasca, Legambiente Brescia chiama a raccolta anche gli operatori turistici.
“La nostra”, viene spiegato in una nota, “sarà una protesta per la tutela ambientale, ma anche per la difesa dell’attività economica più importante del lago, il turismo. Siamo pronti a mobilitare i cittadini di tutto il Sebino e gli operatori turistici (agriturismi, alberghi, B&B, camping ecc.) se il Governo non ritirerà il parere favorevole dato per la sperimentazione dello smaltimento di Cdr (combustibili da rifiuti) e pneumatici nel forno del cementificio di Tavernola”.
“Già la crisi morde e le previsioni delle prossime festività pasquali vedranno un calo degli arrivi anche dall’estero”, aggiunge Dario Balotta, presidente del circolo Basso Sebino, “se poi si spargesse la voce che nel mezzo del lago d’Iseo si starebbero per disperdere nell’atmosfera i fumi killer dei copertoni bruciati , sarebbe un duro colpo al turismo e all’occupazione”.
Secondo i dati dell’associazione ambientalista, “già oggi alcune analisi dimostrano che i fumi del forno di Tavernola sono dannosi alla salute dei suoi abitanti e che i suoi camini sono più bassi di alcune case del centro abitato”.
“Siamo contrari all’adozione di nuove tecnologie sperimentali per lo smaltimento dei rifiuti, contenute nell’Autorizzazione Ambientale Integrata del Governo del 16 marzo scorso, perché la posizione geografica del cementificio è già una grave ferita del paesaggio nel bellissimo contesto del lago d’Iseo e può farlo diventare anche un ricettacolo dello smaltimento di rifiuti nocivi”, ha aggiunto Balotta.
“La proprietà del cementificio”, è stato sottolineato, “anziché pensare ai sempre promessi, e mai attuati, adeguamenti impiantistici e gestionali del maxi impianto, per renderlo compatibile con il territorio e con la salute dei cittadini, pensa ad aumentare i propri extra –profitti”.
In che modo secondo Legambiente? “Aggiungendo il business dello smaltimento dei rifiuti tossici e riducendo al tempo stesso i costi dell’ energia, usando come combustibile per il forno non più il pet-coke ma i copertoni triturati”.
L’invito è rivolto dall’associazione ambientalista anche ai 16 comuni del lago d’Iseo (G16) “perché affrontino, in tutte le sedi, questo grave problema”.

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