venerdì 13 gennaio 2012

ISEO - Il maxiparcheggio sotterraneo ritornerà davanti ai giudici

Legambiente: «Belle arti e crisi hanno già affossato l´operazione»
ISEO. Stoppati dal Tar, ambientalisti e cittadini si appellano adesso al Consiglio di stato
Il maxiparcheggio sotterraneo ritornerà davanti ai giudici
Giuseppe Zani
Bresciaoggi, giovedì 12 gennaio 2012 PROVINCIA, pagina 21
Legambiente non ci sta e rilancia appellandosi al Consiglio di stato per bloccare l´iter progettuale e realizzativo del maxiparcheggio previsto sotto il campo sportivo dell´oratorio di Iseo. Il ricorso, firmato da Cosimo Damiano Di Simine, presidente regionale di Legambiente, e da dieci cittadini, tutti assistiti dagli avvocati Emanuela Beacco e Monica Meroni del foro di Monza, chiede ai magistrati romani l´annullamento o in subordine la riforma della sentenza con la quale il 13 aprile 2011 i giudici del Tar respinsero, definendola «inammissibile», l´istanza presentata dall´associazione ambientalista e dagli stessi 10 iseani contro il maxiparcheggio in questione. «Inammissibile per difetto di interesse attuale», per la precisione.
UN´ISTANZA PREMATURA, dunque. Secondo il Tar di Brescia, infatti, gli argomenti spesi da Legambiente e privati cittadini a sostegno del loro interesse a ricorrere (aumento del traffico in centro, inquinamento acustico e atmosferico, perdita del verde, rischio di contaminazione del vicino pozzo, vibrazioni prodotte dagli scavi) erano argomenti da usare «contro i successivi atti della pianificazione e contro l´approvazione del progetto». Insomma, a giudizio del Tar, al momento della sua pronuncia non incombeva sui ricorrenti alcun danno derivante dalla delibera con la quale il consiglio comunale di Iseo, approvando l´apposita variante al Prg, aveva accettato di ubicare sotto il campo dell´oratorio il progettato parcheggio multipiano. Un´opera che, in base agli accordi intercorsi con la parrocchia di Sant´Andrea, doveva - e tuttora dovrebbe - essere costruita e poi gestita da Brescia Mobilità (170 stalli e 148 box) in cambio dell´ampliamento dell´oratorio stesso (dagli attuali 4.819 a 8.484 metri cubi fuori terra). Un investimento di circa 3,5 milioni di euro.
«IN DEFINITIVA - concludeva il Tar-, la mera localizzazione di un parcheggio pubblico non incide di per sè sulla maggiore o minore vivibilità dell´area in cui esso è localizzato, essendo conseguenza, la stessa vivibilità, delle concrete modalità con cui verrà inglobata nella zona la costruzione». La tutela della qualità della vita, ribattono ora Emanuela Beacco e Monica Meroni, dev´essere preventiva: è attuale perciò «l´interesse ad agire di Legambiente, la cui azione giurisdizionale è stata animata dalla necessità di contestare subito una scelta urbanistica che pregiudica il territorio e l´ambiente di Iseo». Per Dario Balotta, presidente del circolo di Legambiente Basso Sebino, tocca ora ai magistrati del Consiglio di Stato esprimersi, «anche se il progetto dell´autosilo interrato si è già schiantato contro il muro della crisi economica e contro le osservazioni formalizzate dalla Sovrintendenza di Brescia circa l´inopportuna dislocazione del nuovo oratorio».
Il maxiparcheggio, fa notare infine Balotta, non è stato ricompreso nel Pgt, di recente adottato: «Lo si è voluto così sottrarre a una obiettiva valutazione ambientale obbligatoria».

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