lunedì 19 dicembre 2011

Legambiente: bonifiche Brebemi in due settimane? Assurdità

BERGAMO — “La bonifica della Brebemi in due settimane? Ma chi vuole ingannare Cattaneo, le banche o i cittadini lombardi?”. Se lo chiede Legambiente all’indomani delle dichiarazioni dell’assessore regionale Cattaneo, secondo il quale i tempi di costruzione dell’autostrada non verranno condizionati dalla necessità di verificare cosa è stato seppellito là sotto da parte della magistratura che indaga sulla vicenda Locatelli.
“Non è ancora stato predisposto il piano di caratterizzazione, da realizzare con complesse analisi sui materiali di riempimento e sul terreno di fondo scavo, necessario per valutarne lo stato di inquinamento: al momento dunque neanche un indovino potrebbe sapere quanto sia rilevante l’inquinamento e quanto debba essere esteso il cantiere di bonifica” precisa Legambiente in un comunicato.
“Ci chiediamo come possa Cattaneo disporre già di una previsione sulla durata dei lavori di bonifica – dice il presidente di Legambiente Lombardia Damiano Di Simine -. A meno che non abbia già deciso che l’inquinamento non esiste, che le mazzette non sono mai girate, che la Locatelli ha usato terriccio da giardinaggio al posto delle scorie d’acciaieria. Ma questo vogliamo che lo accerti la magistratura avvalendosi di periti competenti”. Per l’associazione, dunque, “si è già messa in moto la macchina dell’insabbiamento di quello che potrebbe diventare uno dei più gravi casi di ecomafia made in Lombardia“.
“Vorremmo un po’ più di pudore da parte dei politici, anche se ci rendiamo conto che è difficile fare i conti con la realtà di un’autostrada che fu approvata per un costo iniziale di 850 milioni di euro già lievitato oltre i 2400 milioni, mentre le banche che avrebbero dovuto coprire integralmente i costi non hanno ancora firmato nessun contratto di finanziamento”, ha detto il responsabile trasporti degli ambientalisti Dario Balotta. “Certo che è difficile andare a testa alta tra i cittadini in questa dura realtà, specialmente se si scopre che il sottobosco dell’opera è fatto anche di finanziamenti illegali, favori ad imprese amiche, corruzioni di organi di controllo, aggiramenti di gare pubbliche”.
“L’autostrada – ha concluso Balotta – è già fallita sotto il profilo della sostenibilità finanziaria, tanto vale prendersi tutte le responsabilità e i tempi necessari ad accertare e sanare una situazione di potenziale, gravissima pericolosità ambientale e sanitaria quale potrebbe verificarsi se il sottofondo autostradale cominciasse a rilasciare in falda sostanze tossiche”.

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