martedì 2 agosto 2011

«Oscura la vista sul lago: demolite quel motosilo»

Fonte : http://www.ilgiorno.it/bergamo/cronaca/2011/07/31/554305-record_partenze_orio_serio.shtml#.TjZXMtfxwo8.email

MONTISOLA. A Peschiera Maraglio la causa si gioca sul filo delle distanze fra case e parking
La vertenza fra privati e Comune si sdoppia fra tribunale Civile e Tar Nel frattempo la famiglia Archetti chiede di radere al suolo l'edificio
La gestazione è stata tormentata e controversa ma il futuro si annuncia se possibile ancora più incerto. Non è ancora nato ma rischia infatti di essere già raso al suolo il motosilo costruito a Peschiera Maraglio. Davanti al tribunale civile di Brescia da pochi giorni pende una richiesta di demolizione presentata da una famiglia della frazione di Montisola che ritiene di essere stata danneggiata dalla costruzione.
A LORO MODO DI VEDERE il parcheggio per ciclomotori e scooter avrebbe oscurato la suggestiva vista lago che si godeva dalla loro abitazione. La causa civile prosegue di pari passo con quella davanti al Tar chiamato a pronunciarsi su un quesito che protrebbe avere ricadute significative sui regolamenti in materia di edilizia turistica. I giudici amministrativi saranno chiamati a stabilire quale norma andava applicata nella definizione delle distanze fra il motosilo e le abitazioni retrostanti. È questo il nodo che dovrà sciogliere il Tar cui toccherà dirimere il contenzioso in atto tra i fratelli Adriano, Daniela e Chiara Archetti, proprietari delle abitazioni vista lago, da una parte e, dall'altra, il Comune di Montisola e la Comunità montanadel Sebino bresciano.
L'AVVOCATO CARLO BELTRANI, legale dei tre fratelli, sostiene- richiamandosi all'articolo 9 del decreto ministeriale numero 1444 del 2 aprile 1968- che il motosilo doveva essere eretto «inderogabilmente» ad almeno 10 metri di distanza: e invece dista 6,15 metri dalla casa di Adriano Archetti e 6,33 metri da quella della sorella Daniela. L'avvocato Alberto Salvadori, difensore di fiducia dei due enti pubblici, fa riferimento invece al codice civile e alle norme di attuazione del Piano regolatore generale di Montisola secondo i quali basterebbero anche solo 300 centimetri di distanza.
Una controversia di natura giuridica e non- come s'era configurata in prima battuta- di natura tecnica. L'avvocato Beltrani, infatti, aveva all'inizio fatto ricorso al Tribunale civile chiedendo l'accertamento tecnico preventivo delle distanze.
Il legale ha rinunciato alla perizia nell'udienza davanti al giudice Giuseppe Ondei, e nel contempo ha annunciato che avvierà la causa da celebrarsi con rito ordinario durante la quale chiederà la demolizione dell'autosilo.
Nella stessa udienza celebrata la scorsa settimana il giudice ha preso atto che di ipotesi transattive tra le parti non ce n'erano. L'altra contestazione sollevata dai fratelli Archetti riguarda l'impatto acustico dell'autosilo: secondo loro, sforerà sicuramente i limiti di legge.
Giuseppe Zani

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