sabato 7 maggio 2011

LEGAMBIENTE (BALOTTA): NO ALLA SOSTITUZIONE CON AUTOBUS SULLA CREMONA- FIDENZA E SULLA CREMONA- PIACENZA

INTERVENGANO LE PROVINCIE DI PARMA,CREMONA E PIACENZA
SERVE UN RICORSO ALL’ANTITRUST PER LASCIARE SPAZIO ALLA CONCORRENZA FERROVIARIA
La recente decisione della regione Emilia Romagna, è avvallata, di “riorganizzare” i servizi ferroviari con tagli pressoché totali alle corse ferroviarie sulle due linee locali che collegano Cremona con l’Emilia e la tratta ferroviaria più importante d’Italia la Milano Bologna sta già evidenziando conseguenze negative.
I tempi di viaggio dei bus sono diventati doppi sulla Cremona Fidenza (dai 30 minuti del treno ai 60 del bus) mentre sono aumentati sensibilmente (da 25 a 45 minuti) sulla Cremona Piacenza.
I pendolari sono già costretti a prendere l’automobile ed i viaggiatori delle FS non hanno più nessuna coincidenza comoda per Bologna o Genova sulla Milano Bologna e per Brescia,Bergamo e Mantova nella stazione di Cremona. Le strade aumenteranno la loro congestione e l’inquinamento atmosferico aumenterà, alla faccia delle politiche di sostenibilità che le regioni dicono di voler fare.
E’ incredibile che tre provincie che assieme contano altre 900 mila abitanti (442 mila a Parma,364 a Cremona e 263 Piacenza) non possano essere servite da comodi collegamenti ferroviari con caratteristiche europee. Ciò è reso possibile dal fatto che la Regione Emilia predilige i collegamenti effettuati dalla sua società ferroviaria la (FER) che opera su altre linee della regione, ed infatti, su queste non ci sono tagli, mentre la Lombardia con la “sua” TRENORD, la neonata società ferroviaria è orientata esclusivamente al nord della Lombardia.
L’inadeguata e qualche volta assente attenzione delle regioni a questo lembo di terra al sud lombardia
deve essere riposta al centro della programmazione regionale. Le tre provincie interessate ai tagli devono chiedere come mai si tengono aperte due linee ferroviarie la CR Fidenza di 35 km e la CR PC di 29
km con costi manutentivi elevati senza che esse vengano utilizzate al meglio.
Le provincie dovrebbero inoltre pressare le due regioni che se non vogliono più sostenere i costi dei servizi pagati a Trenitalia su queste tratte devono lasciare spazio alla concorrenza facendo uno specifico ricorso all’Antitrust.
La questione è decisiva perche è solo con elementi di concorrenza che in tutta Europa sono migliorati i servizi ferroviari e si è fatta cosi una efficace lotta all’inquinamento e alla congestione.
Le due Regioni una con la proprietà della FER e l’altra con TRENORD però sono in palese conflitto d’interessi perché programmano, finanziano e gestiscono direttamente le attività ferroviarie e dove tagliano impediscono ad altri operatori ferroviari l’ingresso sulla rete.
Dario Balotta
Legambiente della lombardia
Milano 7-5-2011
 

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