lunedì 29 novembre 2010

Campi fotovoltaici? Sui tetti dei capannoni e non sul suolo agricolo

Prendendo spunto dall’articolo pubblicato da Palazzolo 5 stelle, sabato abbiamo scoperto che si sta ultimando l’installazione di un campo fotovoltaico nella campagna tra Cologne e Chiari; anche a Castegnato (vicino al Mercatone Uno) tra pochi mesi ne sarà attivato un altro. Guardando la grandezza, il primo, sembra un impianto da più di 500 Kw (3 Kw bastano per 1 famiglia). Ci siamo chiesti se considerato la politica degli incentivi attuali avesse senso questa tipologia di impianti e perchè ce ne sono sempre di più in preventivo.
Il campo fotovoltaico di Cologne / Chiari nasce a non più di 300 mt dalla zona industriale di Cologne. La seguente mappa (a destra) mostra i dettagli della zona di installazione.
Perchè sprecare ettari di terreno coltivabile quando abbiamo migliaia metri quadrati di aree sopra i tetti delle aziende che riempono la zona da poter usare per la predisposizione degli impianti?
campo fotovoltaicoIl suolo è una risorsa dal valore inestimabile e deve essere protetto poiché senza di esso la vita degli ecosistemi terrestri non sarebbe possibile. La creazione di grandi impianti su suoli agricoli determina un grave squilibrio nel mercato degli affitti agrari e deprime il senso profondo dell’agricoltura. Secondo noi gli impianti fotovoltaici andrebbero installati su tetti, capannoni, aree dismesse realizzando quella che Rifkin e Lester Brown chiamano “democrazia energetica”.
Preferire l’installazione di tanti piccoli impianti che producono energia in primis per le famiglie in modo indipendente, rispetto allo svantaggio delle grandi reti e grandi produttori che centralizzano la gestione.
Questo nuovo approccio non permetterebbe più alle poche solite imprese il continuino prelievo degli incentivi messi a disposizione, lasciando poco o nulla alle successive richieste; tanti soldi che finiscono nelle mani di pochi non sono mai stati l’inizio di un gran cambiamento, ma un facile modo di arricchire i soliti noti. E’ necessaria la realizzazione di impianti di pannelli fotovoltaici, ma è da incentivare sui tetti per evitare di consumare terreno; serve sensibilizzare e supportare le aziende industriali, artigianali e commerciali ad installare la tecnologia fotovoltaica sui tetti dei propri capannoni.
Il fotovoltaico deve essere sensatamente installato su superfici già compromesse in termini di suolo perso, quali tetti di case e capannoni, aree adibite a parcheggio, altre superfici. Solamente una volta sfruttate tutte le opportunità di questo tipo ci si potrà indirizzare verso ex cave ed ex discariche, se non prioritariamente recuperabili a zone umide o a verde. Sarà inoltre fondamentale modificare eventuali vincoli urbanistici che vietino o osteggino l’installazione di pannelli fotovoltaici/solari sui tetti delle abitazioni comunali, disciplinandone l’utilizzo corretto.
Ultimamente il numero di impianti fotovoltaici installati su terreni di agricoltori è in forte ascesa, proprio per richiesta degli stessi, guadagnando più che coltivando la terra per produrre cibo. Dietro la questione meramente energetica sotto si nasconde una piaga sociale che colpisce tutti, sia gli agricoltori che noi consumatori. Noi cerchiamo l’autonomia energetica oltre alla sua sostenibilità produttiva e quindi non sosterremo i grandi impianti per dover dipendere nuovamente da grandi gruppi industriali che fanno i prezzi e ne gestiscono il servizio a loro piacimento.
Il colmo di tutto ciò è che il comune di Cologne era già passato in rassegna per il suo famoso divieto di installazione di pannelli fotovoltaici, ma poi dopo mesi si scopre che concede l’installazione di campi fotovoltaici. Dal punto di vista economico un impianto di questo tipo (partendo dal presupposto che sia di 500 Kw) potrebbe essere spalmato su 166 abitazioni, consentendo a 166 famiglie di incassare l’incentivo per 20 anni invece che darlo esclusivamente ad una sola persona.
Ognuno può trarre le proprie conclusioni…

Nessun commento:

Posta un commento