sabato 11 dicembre 2010

PICCOLA; LEGAMBIENTE: A BRESCIA SERVE UN CENTRO INDERMODALE (FERRO-GOMMA) NON UN NUOVO POLO LOGISTICO

LE FS CARGO RIPIEGANO SULLA STRADA


In tutta Europa, da tempo, vengono realizzati o si ristrutturano solo centri intermodali (Railport) le cui strategie commerciali e distributive sono intimamente legate ai bisogni pubblici, al rilancio del trasporto merci ferroviario e alla riduzione dell’impatto ambientale.
Nell’incontro al Broletto con FS logistica è emerso che in città entreranno ed usciranno 180 mila tir all’anno, ma quanti treni si faranno e con quali destinazioni nazionali ed internazionali non è stato detto.
E’ evidente la strategia di ripiego delle FS che ristruttura solo alcuni capannoni della Piccola ma non ne vincola il loro utilizzo all’uso del treno in entrata ed in uscita. E’ il caso di Ideal Standars che nel vecchio opificio non usava il treno, mentre vengono sfrattati gli utilizzatori ferroviari come la De Aloe e reso difficile la permanenza(con alti canoni d’affitto) agli storici terminalisti come Ussoli e Besenzoni. Non è un caso che nonostante il dissequestro di alcuni mesi, fa FS Cargo non ancora fatto rientrare a Brescia la sua partecipata Terminali Italia che nel frattempo si è trasferita a Verona portandosi via 800 treni l’anno.
Gli enti locali (Provincia e Comune) devono stare attenti. La politica delle FS è quella minimalista che punta al risparmio anche a Brescia e ad impedire agli operatori ferroviari stranieri di entrare sul mercato italiano. Ecco perché da tempo si dismettono o si limita l’operatività degli scali merci ricorrendo alla vendita o alla valorizzazione immobiliare degli scali rinunciando al trasporto ferro-gomma accettandone cosi una diversa destinazione d’uso. Con queste premesse la bretella autostradale rischia di diventare un boomerang per la viabilità e l’ambiente bresciano.


Dario Balotta
responsabile trasporti Legambiente Lombardia

Brescia 11 12 2010

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