martedì 9 novembre 2010

Trasporti, un 2011 di rincari?

martedì 09 novembre 2010 - www.quibrescia.it
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(s.s.) Se passasse la proposta dell’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Cattaneo, sarebbe l’ennesima tegola sulla testa dei pendolari, anche bresciani.
Venerdì scorso, al tavolo per il Trasporto pubblico locale in Regione, l’assessore ha lanciato la sua strategia per far fronte ai minori trasferimenti che dallo Stato arriveranno al Pirellone nel 2011, circa 700 milioni di euro in meno.
La proposta dell’assessore sarebbe, in sintesi, un taglio fino al 12% sui servizi (5% sui treni e dal 7 al 12% sugli autobus) e l’aumento del 20% sugli abbonamenti e del 30% sulle corse singole. Una strage per chi tutti i giorni è costretto a servirsi dei trasporti pubblici.
Ecco alcuni esempi. Un biglietto Brescia-Milano Centrale in seconda classe su un regionale, che oggi costa 5,55 euro, arriverebbe a costare 7,21. Ancora più allarmanti i rincari dei treni speciali: un ticket per la Freccia Bianca, sempre in seconda classe, oggi costa 16,50 euro, ma domani potrebbe arrivare ad essere pagato 21,45 euro.
Stessa cosa accadrebbe anche ai lavoratori e studenti che ogni giorno utilizzano la linea Brescia-Iseo-Edolo: se oggi un abbonamento mensile semplice dalla stazione di Bornato a quella di Brescia si paga 35 euro, l’anno prossimo potrebbe costare 42.
Così per i migliaia di studenti che ogni giorno si recano a scuola utilizzando le linee di autobus del sistema Trasporti Brescia: da Castegnato alla città, oggi, una corsa semplice viene pagata 1,70 euro, fra pochi mesi potrebbe scattare l’aumento del 30% e arrivare a 2,21 euro. L’abbonamento annuale integrato sulla stessa tratta passerebbe da 379 a 454,80 euro. Non poca cosa, soprattutto per le famiglie che hanno più di un figlio e che scelgono la formula dell’abbonamento proprio per risparmiare.
Il coordinamento dei comitati pendolari della Regione ha giudicato “irricevibile” la proposta dell’assessore poiché “la somma dei tagli ai servizi e della tariffe comporterebbe una perdita di utenti che può essere stimata nel 9%, causando un incremento delle auto circolanti in Lombardia pari a 200.000 veicoli e quasi 400 milioni di chilogrammi di gas serra in più”.
bus1.jpgBrescia è già una città che dal punto di vista dell’inquinamento dell’aria vive da anni una situazione critica e quasi cronica. “Una manovra di questo tipo, se confermata, porterebbero la città e la provincia a congestionarsi di auto private, ad aumentare l’inquinamento da Pm10 e anche gli incidenti” ha spiegato a quiBrescia.it Dario Balotta, esperto dei trasporti per Legambiente Brescia e che da tempo sta seguendo la partita.
“Se i tagli al Tpl lombardo saranno confermati, la Provincia sarà chiamata a rivedere i finanziamenti alle ferrovie LeNord e alle autolinee extraurbane, e anche il comune di Brescia dovrà, con tutta probabilità, aumentare la quota a proprio carico per mantenere la stessa produzione di servizi del sistema urbano”.
Già oggi la Loggia interviene su Brescia Trasporti per calmierare il prezzo del biglietto che altrimenti sarebbe giunto a 1,30 euro (leggi qui), mentre da anni i bresciani pagano 1 euro a corsa.
“I tagli hanno messo in evidenza l’inefficienza del Tpl in Lombardia e di Brescia in particolare, che è l’ultima provincia per utilizzo del trasporto pubblico locale, qui fermo al 27% circa”.
L’auspicio di Balotta è che si metta mano alla riforma dei servizi di trasporto pubblico guardando al modello nord europeo per “una pianificazione integrata delle coincidenze fra tutte le reti e il biglietto unico”.



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