venerdì 27 febbraio 2009

Sale Marasino : quelle case vista lago nell’occhio del ciclone

Bresciaoggi, 27 febbraio 2009

SALE MARASINO

Il Circolo Legambiente Basso Sebino ha inoltrato ieri un esposto alla magistratura

Quelle case vista lago nell’occhio del ciclone

Il complesso edilizio «Saletto II» dovrà ospitare una quarantina di famiglie
Ignorata l’ordinanza di sospensione lavori

di Giuseppe Zani

Il circolo Legambiente Basso Sebino ha deciso di combattere l'abusivismo edilizio anche col ricorso alla magistratura. E ieri ha inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica di Brescia in cui denuncia che nel corso della costruzione del complesso «Saletto II», a Sale Marasino, alcune opere sono state realizzate in modo difforme dalle autorizzazioni paesaggistiche rilasciate e che l'ordinanza di sospensione dei lavori emessa dal Comune è stata ignorata.

Saletto II sorge su una balconata da cui si gode una splendida vista del lago, è circondato dagli ulivi e dai vigneti che fiancheggiano la traversa I di via Saletto, ha una destinazione in parte turistico-ricettiva e in parte residenziale. In totale 5.330 metri cubi, che ospiteranno una quarantina di nuclei familiari. Secondo Legambiente, l'immobiliare committente (la Solelago srl di Coccaglio) non è andata per il sottile: ha superato il limite di densità volumetrica previsto; ha realizzato un maggior numero di piani, con altezze fuori terra che superano di oltre un metro quelle autorizzate; ha innalzato muri di sostegno in cemento armato senza i benestare (l'area è assoggettata a vincolo paesaggistico).

Per regolarizzare tutto, la Solelago ha poi presentato alla Soprintendenza e al Comune due istanze di sanatoria. La Soprintendenza, nel bollare l'intervento come «fortemente impattante», ha risposto di no. Il Comune, forte anche del parere negativo della Soprintendenza, ha provveduto a emettere ordinanza di sospensione immediata dei lavori.

Ciò nonostante l'impresa costruttrice ha continuato per la sua strada ed ha persino intensificato i consueti ritmi di cantiere. A questo punto Legambiente ha chiesto che la Procura, effettuati gli accertamenti, voglia disporre i provvedimenti più opportuni.
«L'intero complesso - scrive Dario Balotta, presidente Legambiente Basso Sebino -, per l'enorme volumetria e per la tipologia architettonica fuori contesto, deturpa gravemente l'ambiente naturale nel quale è inserito. Su un'area del genere non dovrebbero essere ammessi nuovi condominii per seconde case, ma le maglie troppo larghe della pianificazione urbanistica del Comune di Sale Marasino hanno consentito un intervento che ha molto poco di turistico-ricettivo. In quel luogo, tra l'altro, non ci sono nè fogne nè le rimanenti opere di urbanizzazione. La carenza del Comune in termini sia di pianificazione sia di vincoli precisi sulla destinazione d'uso e sulla volumetria concessa ha consentito che si ferisse gravemente il territorio». 

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