martedì 6 gennaio 2009

Salviamo la Bredina

Bresciaoggi, martedì 06 gennaio 2009 provincia pag. 16

«Salviamo la Bredina Un'area importante per i servizi pubblici»

«Non possiamo perdere l'area Bredina». Così il circolo di LEGAMBIENTE del basso Sebino intitola un volantino distribuito in questi giorni a Sale Marasino per contrastare il programma integrato di intervento che ipotizza la costruzione di 19 mila metri cubi nel cuore del paese, alla Bredina, appunto. Un'area che, secondo LEGAMBIENTE, «è un patrimonio urbanistico unico e irripetibile per il paese, di estremo interesse pubblico, indispensabile riserva per l'adeguamento e lo sviluppo dei servizi pubblici». Non ci sono infatti altre aree «che si prestino a questo fine, per cui, una volta trasformata la Bredina, verranno praticamente annullate le possibilità di intervento pubblico per scuole, parco, percorsi, parcheggi agevoli e fruibili, attrezzature sportive e ricreative, servizi di emergenza e altro».

LA TRASFORMAZIONE prevista «anticipa (e ovviamente condiziona) il nuovo Piano di gestione del territorio, invece di inserirvisi e attuarne le previsioni tenendo conto dei fabbisogni evidenziati dagli appositi studi; cancella qualsiasi possibilità di futuri interventi pubblici sull'area in oggetto; concede volumetrie e altezze, notevolmente superiori a quelle consentite dal vigente Prg, che stravolgono radicalmente e per sempre l'intero contesto, compreso il complesso storico dei Disciplini; presenta una evidente disparità di trattamento rispetto a qualsiasi altra area e ai relativi proprietari e tende a favorire seconde case e aumento dei prezzi degli alloggi in vendita e dei canoni d'affitto».

Non solo: l'operazione «annulla la possibilità di realizzare percorsi pedonali e ciclabili indispensabili per migliorare l'abitabilità del paese e per eliminare situazioni di disagio e pericolo; peggiora in misura gravissima la viabilità, specialmente per i flussi legati alle scuole e ai servizi pubblici; crea nuovo peso insediativo e fabbisogno di servizi invece di risolvere i problemi che affliggono da tempo il centro urbano, e i dichiarati vantaggi economici per la collettività si risolvono al contrario in ulteriori oneri per le infrastrutture e i servizi indotti».
G.Z. 

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