lunedì 5 dicembre 2011

Reati ambientali, dal gip . Iniziano gli interrogatori

05/12/2011
Fonte: http://www.bresciaoggi.it/stories/dalla_home/312911_reati_ambientali_dal_gipiniziano_gli_interrogatori/
CASO NICOLI CRISTIANI. In sei potranno fornire la loro versione sulle contestazioni. Questa parte dell'inchiesta è quella che resterà a Brescia mentre il fascicolo riguardante la corruzione è già a Milano
Franco Nicoli Cristiani non è coinvolto in questo filone dell'inchiesta
E' la settimana in cui gli indagati potranno chiarire la loro versione dei fatti sui reati in materia ambientale. Nei giorni scorsi, nell'ambito dell'inchiesta che ha portato all'arresto, tra gli altri di Franco Nicoli Cristiani, vicepresidente del consiglio regionale, sono stati interrogati dal gip Cesare Bonamartini i quattro accusati di corruzione. Tra loro peraltro, anche l'imprenditore Pierluca Locatelli, che deve rispondere d'entrambi i reati.
I PROSSIMI interrogatori sono previsti entro mercoledì 7 dicembre e devono essere sentite sei persone che potranno decidere se rispondere al gip, rilasciare dichiarazioni spontanee o avvalersi della facoltà di non rispondere: Giovan Battista Pagani, considerato il factotum di Locatelli, Bartolomeo Gregori che per il gruppo gestisce gli autisti, Egidio Grechi consulente ambientale, David Maria Oldrati, il consulente di Terra Verde s.r.l. che si è occupato della cava cremonese da trasformare in discarica, Walter Rocca responsabile dell'impianto di Calcinate e Giorgio Oprandi, consulente di Oldrati. Sono tutti ai domiciliari tranne quest'ultimo, in carcere. Devono tutti rispondere di violazione dell'articolo 260 del testo unico sull'ambiente.
Questa è anche la parte d'inchiesta che rimarrà a Brescia. dal momento che il fascicolo sulla corruzione è già stato trasferito a Milano.
I primi interrogatori si sono conclusi senza riforme, in altre misure, della custodia cautelare in carcere. In due casi non sono state chieste, in uno, per Franco Nicoli Cristiani, è stata chiesta e rigettata.
I presunti reati ambientali sarebbero stati commessi in due cantieri della Brebemi. In merito è intervenuta ieri Legambiente secondo cui: «Le analisi vanno eseguite sull'intera tratta della Brebemi e non solo sui due lotti appaltati alla Locatelli Spa». L'associazione insiste prendendo spunto da una richiesta analoga del Comune di Treviglio. «Se quello che dichiara il dirigente del Comune è vero - ha detto Dario Balotta, responsabile Trasporti Legambiente Lombardia riferendosi al materiale utilizzato per i sedimi - bisogna subito avviare attenti e scrupolosi monitoraggi sull'intera tratta».
Nel frattempo l'arresto di Bartolomeo Gregori, a cui mercoledì il sindaco ha revocato la delega all'urbanistica che ricopriva nella giunta leghista di Telgate, ha avuto un immediato impatto sulla politica locale.
LE MINORANZE, Progetto per Telgate, che fa riferimento al PD, e Telgate Viva a differenza del gruppo PDL, hanno chiesto una immediata seduta del consiglio comunale di Telgate sul controverso progetto della cava Ate G 39, 162mila metri quadri, per cui Azienda Verde S.r.L . ha progettato l'impianto di discarica di rifiuti. Si sono opposti Palosco e Palazzolo, e sono state raccolte da un comitato 8mila firme contro.

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