sabato 3 dicembre 2011

«Quel villaggio turistico ingoierà i rospi»

Fonte: http://www.bresciaoggi.it/stories/Provincia/312429__quel_villaggio_turistico_ingoier_i_rospi/

                    ISEO. La testimonianza di Alberto Gatti dell'associazione Monte Alto: «Le colonie di bufo bufo della zona rischiano una rapida e inesorabile estinzione»
I volontari lanciano l'allarme: «Il nuovo complesso residenziale di Clusane sbarrerà l'unico punto di accesso al lago degli anfibi»
Sulla sinistra l'area su cui sorgerà Costa Verde il villaggio turistico vista lago. Secondo volontari ed esperti il nuovo cemento minaccia i rospi
L'ennesima colata di cemento sulle sponde del lago d'Iseo rischia di spingere sul baratro dell'estinzione le colonie di anfibi che popolano le aree verdi del Sebino con effetti imprevedibili sull'ecosistema.
L'allarme dapprima solo ventilato dagli esperti ha trovato sponda e certezze fra i volontari e le associazioni che ogni anno cercano di rendere meno traumatica la migrazione di rospi comuni (animali strategici nell'equilibrio dell'ecosistema) verso i luoghi dell'accoppiamento, un esodo che in mancanza di passaggi protetti decima ad ogni stagione la popolazionedi anfibi investita sulle strade dalle auto in transito. Ebbene, il vasto terreno su cui la «Costa verde» si appresta a costruire un villaggio turistico, quasi sul confine tra Clusane e Paratico, è l'approdo sulla riva bresciana del Sebino di una rotta migratoria di rospi.
Vero è che il corridoio ecologico che consente la migrazione- l'ultimo corridoio esistente- è tagliato in due dalla strada provinciale Sarnico-Iseo, una striscia d'asfalto che falcidia gli anfibi quando abbandonano in massa i loro rifugi sul monte Alto e, aggirando muretti e persino i cordoli della pista ciclabile, tentano di raggiungere il lago per l'accoppiamento.
Ma la nuova struttura ricettiva- 48 alloggi, 2 piscine, giochi e attrezzature sportive su un'area di 35.850 metri quadri- costituirà per i bufo bufo una barriera insormontabile. Che sia proprio lì il loro punto d'arrivo, e poi di risalita verso i boschi, lo testimonia Alberto Gatti, 45 anni, residente a Nigoline di Corte Franca, aderente all'«Associazione monte Alto», escursionista con la passione per gli animali.
È CAPITATO ANCHE ad altri, del resto, di notare durante le serate piovose d'inizio primavera che il tratto di asfalto fiancheggiante il terreno di proprietà della «Costa verde» era reso viscido da una strage di rospi.
«Sono goffi, lenti, quando sono abbagliati dai fari si rannicchiano perchè pensano di mimetizzarsi- racconta Gatti-. Purtroppo, quella strada è trafficatissima. Le chances per loro di farcela sono già assai scarse». Il passaggio dei bufo bufo sulla Sarnico-Iseo Alberto Gatti l'ha scoperto nel 2009 mentre si stava recando a Pontirone, sulla sponda bergamasca del Sebino, ad aiutare i volontari locali che raccolgono con secchi i rospi bloccati contro i muri di contenimento della litoranea e poi li trasportano in acqua.
Stessa operazione che il 45enne ha ripetuto nel 2010 e nel 2011, da solo, di notte, rischiando la pelle, a Clusane. «Ho potuto così censire il fenomeno- continua Gatti-. Lo scorso anno, in poche sere, ho individuato 185 anfibi, quest'anno 180: la metà dei quali spiaccicati sull'asfalto. Stavolta poi la migrazione è stata anomala perchè la temperatura dalla metà di marzo è bruscamente salita. Certo, fossimo stati una bella squadra, ne avremmo salvati di più, di rospi».
Negli anni '90, ricorda Alberto, dal monte Alto muoveva una folta colonia di bufo bufo che scendeva lungo i valloni di Zuccone per raggiungere i laghetti delle Polle, fra Clusane e Colombaro.
«Poi a Zuccone hanno realizzato la zona industriale: cemento e asfalto che han fatto sparire quella colonia- ricorda lui-. Stessa cosa sta avvenendo lentamente sul confine tra Clusane e Paratico, dove peraltro non ci sono tombotti sottostradali per il transito degli animali».
IN QUEL TRATTO, come detto, è in programma la costruzione di un villaggio turistico e, a monte della provinciale, di un parcheggio pubblico di 147 stalli. Una condanna a morte, per i rospi. Un forte legame li unisce infatti al sito di riproduzione, al quale essi restano tenacemente fedeli anche se divenuto inospitale. Ancora sperimentali, e parecchio dispendiosi, i tentativi di trasferimento dei rospi: è necessario rinchiudere le coppie nei nuovi siti che, a quanto sembra, saranno accettati solo dalla prole che vi vedrà la luce.
Giuseppe Zani

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