sabato 9 luglio 2011

Volano le tariffe per i treni regionali lombardi ma crescono inefficienze e costi del servizio

Volano le tariffe per i treni regionali lombardi ma crescono inefficienze e costi del servizio
Legambiente: “Il monopolista regionale non è la risposta alle esigenze dei pendolari”
Nel decennio trascorso le risorse pubbliche trasferite al trasporto ferroviario sono cresciute più che proporzionalmente rispetto all’offerta. I 233 milioni di euro spesi nel 2001 da Stato e Regione diventati 376 nel 2010 con un aumento del 61%. In pratica, è come se su ogni cittadino lombardo pesassero 40 euro di “tassa ferroviaria”, come risorse prelevate dal gettito fiscale. Nello stesso periodo le società ferroviarie si sono unificate in un unico monopolio a diretto controllo regionale, producendo un aumento di offerta di servizi molto minore delle entrate derivanti da contributi pubblici e da tariffe, a loro volta aumentate del 51%: 30 punti più dell'inflazione registrata.
“Sono esplosi i costi per effetto di una gestione sempre più monopolista dei due vettori ferroviari (FS e FNM) trasformati in unica concentrazione societaria con TRENORD – afferma Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia – ma il servizio continua a non compiere quel salto di qualità diventato un'esigenza sempre più impellente: il ritardo ferroviario è la vera emergenza su cui la Lombardia dovrebbe concentrare i suoi sforzi, per migliorare l'infrastruttura e ridurre le inefficienze e gli sprechi avvicinandoci agli standard delle regioni europee simili a noi per densità di popolazione e produzione industriale”.

Questi dati rendono inaccettabile la decisione di aumentare il costo dei biglietti: le tariffe lombarde sono elevate rispetto alla qualità del servizio offerto, anche nel confronto, a parità di reddito pro-capite, con il resto d'Europa. Certo, la copertura dei costi con le tariffe è bassa, ma non perchè sono basse le tariffe, bensì perché sono elevati i costi di produzione dei servizi ferroviari. “L'aumento tariffario tanto caro a Cattaneo finirà con l'allontanare utenti dal servizio pubblico e produrre un beneficio finanziario minore delle attese – dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia – ma soprattutto, se non si mette mano alle prestazioni, non farà che alimentare le inefficienze del sistema. La Lombardia deve darsi altri obiettivi, coerenti con le politiche di lotta all'inquinamento, alla congestione stradale e alle emissioni di CO2: il miglioramento del servizio deve passare da un aumento di efficienza entro un obiettivo di raddoppio degli utenti del trasporto collettivo, spostando flussi di mobilità dalla strada alla ferrovia”.


Analisi contributi e offerta servizio ferroviario lombardo
2001
2010
Variazione
Contributi statali e regionali
milioni di Euro
233 (1)
375.9 (1)
+61,%
Offerta
milioni di treni-km
29 (2)
37.8 (3)
+30,%
Contributo
chilometrico
/treno-km
8
10
+24,%
Inflazione
+21 %(4)
Incremento tariffario*
51%
Fonti: ELABORAZIONI LEGAMBIENTE LOMBARDIA SU:

(1) Regione Lombardia (2009), “Accordi tra Regione Lombardia e le imprese ferroviarie per il potenziamento e il miglioramento del servizio ferroviario regionale in Lombardia”

(2) Regione Lombardia (2007), “Sviluppo del TPL in Lombardia. Risorse necessarie e prospettive”

(3) TLN (2010), Elementi di Piano Industriale e linee guida strategiche. Febbraio 2010

(4) ISTAT (2010), Indice dei prezzi al consumo.

*incremento tariffario medio riferito al periodo 2002-giugno 2011

Nessun commento:

Posta un commento