sabato 9 luglio 2011

Stangata per autobus e treni. In sei mesi i rincari toccano il 25%.

Stangata per i pendolari a partire da agosto. Dopo quello di febbraio, è in arrivo l’aumento dei biglietti ferroviari in Lombardia. La rabbia dei pendolari. Aumentano anche, da settembre, le tariffe dell’Apam

Fonte :http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2011/07/09/news/stangata-per-bus-e-treni-da-agosto-rincari-del-25-1.721002

di Igor Cipollina

La prima mazzata era stata servita sotto l’albero di Natale, la seconda arriverà sotto il solleone. La stangata d’agosto pioverà sulla testa dei pendolari che viaggiano in treno e autobus (Apam aspetterà settembre). «Adeguamenti tariffari relativi ai costi del trasporto pubblico», recita la delibera della giunta regionale. Schivando parole impopolari come aumenti e rincari.
Ma di questo si tratta: dal primo agosto biglietti e abbonamenti costeranno il 9,09% in più rispetto alle tariffe già ritoccate in febbraio (al rialzo, ovviamente). Morale, dall’inizio dell’anno l’aumento è del 25%. Ma, lamentano i pendolari della Milano-Mantova, la qualità del servizio è rimasta la stessa. «Scadente».
Adeguamento inevitabile, si difende l’assessore regionale ai trasporti Raffaele Cattaneo: «Questa manovra è la cura necessaria per tenere in equilibrio il sistema del trasporto pubblico in Lombardia, l’unica possibilità per mantenere in vita i servizi ferroviari, diversamente da quanto sta avvenendo in altre regioni, dove l’alternativa è stata quella di tagliare i servizi». A monte c’è la sforbiciata del governo centrale, che ha cancellato 82 milioni di euro. A valle, assicura Cattaneo, l’obiettivo di qualità rispettato da TreNord. Via libera, quindi, al secondo «step di aumenti».
Ma il comitato dei pendolari lungo la linea Mantova-Cremona–Milano non ci sta e si mette di traverso (sui binari): «Il nostro giudizio è più che negativo – scandisce Matteo Casoni di InOrario – Qualcosa è migliorato, ma la situazione non giustifica un aumento del 25% in appena sei mesi. Una volta è l’aria condizionata che non funziona, l’altra la linea aerea che salta, oppure il passaggio a livello che va in tilt, il furto di rame dai binari, il locomotore che si guasta. E a farne le spese siamo sempre noi».
Critico anche Andrea Bertolini dell’Utp (associazione utenti del trasporto pubblico): «Condanniamo questo ennesimo aumento, anche alla luce delle aperture contenute nella manovra finanziaria in dirittura di arrivo, che di fatto ripristina i soldi per il trasporto pubblico ingiustamente tagliati nel 2010».Dario Balotta di Legambiente Lombardia si spinge oltre, e denuncia: «Negli ultimi dieci anni le risorse pubbliche trasferite al trasporto ferroviario della Lombardia sono cresciute più che proporzionalmente rispetto all’offerta». Tradotto in euro, i 233 milioni spesi nel 2001 da Stato e Regione sono diventati 376 nel 2010, con un aumento del 61%.
«In pratica – ragiona Balotta – è come se su ogni cittadino lombardo pesassero 40 euro di tassa ferroviaria come risorse prelevate dal gettito fiscale». Nello stesso periodo «le società ferroviarie si sono unificate in un unico monopolio a diretto controllo regionale (oggi TreNord), producendo un aumento di servizi di gran lunga inferiore all’incremento di contributi e tariffe». Le tariffe, appunto: dal 2001 al 2010 sono schizzate del 51%, 30 punti in più rispetto all’inflazione registrata. È la beffa che moltiplica il danno.
Bus Apam. Rincari in vista anche per Apam (dal primo settembre), che però non nasconde il disappunto: «La misura danneggia tutti, utenti e azienda. Altro che rimpinguare le casse, per crescere servono politiche di prezzo attente, e non certo un susseguirsi di incrementi che gli utenti non comprendono e inevitabilmente mal tollerano». Altra “tegola”, in coda alla delibera spunta l’estensione del sistema dei bonus (già in vigore per i treni).
In pratica, se l’Apam non riuscirà a rispettare gli standard di puntualità del servizio, dovrà riconoscere uno sconto sugli abbonamenti del mese successivo. Caustico il commento dell’amministratore delegato Franco Viola: «La trasposizione è assurda e insostenibile. A differenza del trasporto su ferro, che essendo sostanzialmente "chiuso" non subisce, se non in minima parte, gli effetti di variabili fuori dal proprio controllo, il trasporto su gomma è un sistema "aperto", che non viaggia su corsie preferenziali e in cui la puntualità dipende solo in parte dall’efficienza delle aziende, ma è pesantemente condizionata da fattori di traffico esterni alla propria volontà».
Bocciati anche i titoli agevolati della Regione (Io viaggio in famiglia, Io viaggio ovunque in Lombardia, Io viaggio treno-città, introdotti a febbraio e confermati dalla delibera dell’altro ieri). Fatta «per addolcire la pillola degli incrementi», l’operazione non considera «l’impatto negativo sulle aziende di trasporto».

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