sabato 2 luglio 2011

La Goletta dei laghi lancia l'allarme: ancora troppo consumo di suolo sulle sponde del Sebino.

"Per tutelare il territorio, privati e amministrazioni aderiscano al progetto di Custodia del Territorio di Legambiente"
Sponde del Sebino sempre più urbanizzate, a scapito della bellezza e naturalità della costa. Questa la denuncia lanciata dalla Goletta dei Laghi di Legambiente che ormai da 6 anni fa tappa sull'Iseo per monitorare le acque ma anche per puntare i riflettori su luci e ombre del lago e le sue coste.
Si parlerà oggi pomeriggio a Castro, a FestAmbiente Laghi, di consumo di suolo e gestione del territorio, un argomento estremamente attuale per gli abitanti del Sebino che si vedono ogni anno cementificare circa 18 ettari di territorio, ricoperti di edifici, seconde case, centri commerciali, strade e cave. Una crescita del 7,2% rispetto all'urbanizzato esistente registrata in 8 anni, dal 1999 al 2007 dall'osservazione DUSAF.
"Questi dati devono far riflettere gli amministratori dei 16 comuni rivieraschi che, a quanto pare, hanno voglia di far correre il mattone vista lago - commenta Barbara Meggetto, portavoce della Goletta dei Laghi - Conservare il suolo partendo da una corretta pianificazione territoriale deve essere l'obiettivo di tutte le amministrazioni, basta aprire gli occhi e godersi la vista di un paesaggio unico nel suo genere che rischia la perdita di attrattività turistica per far posto ad una speculazione ottusa e di corta visione".
Secondo i dati DUSAF riguardante il periodo 1999 - 2007 i comuni in cui si è costruito di più sono Paratico e Sulzano con una crescita di superfici edificate rispettivamente del 14,9% e 13,2%, più di 36 ettari di suolo cementificato solo da questi 2 comuni che, però, hanno conosciuto negli stessi 8 anni un notevole incremento demografico. Monte Isola, Pisogne e Solto Collina sono i comuni in cui si osserva maggiormente lo squilibrio tra forte crescita urbanistica e incremento demografico. Tra i comuni che presentano una crescita minore delle superfici urbanizzate, vi sono senz'altro quelli che accusano un andamento demografico negativo o neutro, come Castro e Lovere, mentre comuni in franco incremento demografico si sono fatti prendere la mano dal cemento, con poche eccezioni tra cui si segnalano quella di Marone e di Sale Marasino.
Contro il consumo di suolo Legambiente Lombardia ha presentato nel 2009 una Proposta di Legge di Iniziativa Popolare per fermare l'utilizzo di suolo vergine, attualmente in discussione in Consiglio Regionale.
Inoltre per frenare lo scempio della corsa al mattone Legambiente ha lanciato anche in Lombardia la Custodia del Territorio: un vero e proprio patto che impegna i privati cittadini o l'amministrazione pubblica a non costruire su terreni di proprietà. Nata in Nord America e consolidata in Europa grazie all'impegno delle associazioni catalane, la Custodia del Territorio è uno strumento per limitare il consumo di suolo, per valorizzare il territorio e le sue risorse, soprattutto è una pratica innovativa che rende i proprietari della terra protagonisti di un'azione di conservazione del paesaggio.
"Oggi la battaglia contro la cementificazione si può vincere se a Comuni virtuosi si affiancano cittadini consapevoli - dichiara Marzio Marzorati, Responsabile Parchi di Legambiente Lombardia - Sottoscrivere un impegno volontario finalizzato a non edificare su terreno libero è la migliore promozione della nostra azione per tutelare il suolo lombardo. L'agile strumento del Patto di Custodia del Territorio a maggior ragione può far leva sulla sensibilità dei singoli perché, anche in luoghi unici come lo sono i laghi lombardi, si possa arrivare ad avere una mappatura "verde" utile anche alle amministrazioni pubbliche in fase di revisione dei Piani di Governo del Territorio".
Anche il lago d'Iseo ha i suoi primi "custodi": saranno infatti firmati oggi i primi Patti di Custodia del lago d'Iseo.

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