martedì 28 giugno 2011

Scontri in Val di Susa

http://www.legambiente.it/dettaglio.php?tipologia_id=10&contenuti_id=2872

Le forze dell'ordine vogliono garantire l'apertura dei cantieri entro il 30 giugno. Gli attivisti del movimento NO TAV non si arrendono.

Non è stata una sorpresa: purtroppo le cariche della polizia erano ormai certe per i tanti attivisti del movimento No Tav che nel corso degli anni non ha mai abbandonato i presidi presenti in Valle per scongiurare il pericolo dell'inizio dei lavori per la costruzione del tunnel.
Alle 4.30 di questa mattina la polizia ha iniziato a sgomberare i presidi e con le prime luci dell'alba sono iniziate le prime tensioni. Una grande ruspa ha divelto le barriere autostradali nei pressi della galleria di Giaglione, per aprire la strada ai cantieri. Iniziano i primi lanci di lacrimogeni: sono in circa 400 persone al presidio della Maddalena, tra cui alcuni soci dei circoli di Legambiente del Piemonte. I manifestanti si disperdono nel bosco, cercando di evitare il fumo dei lacrimogeni e mentre scappano cercano di mettersi in contatto con chi non è in Valle affinchè si sappia quello che sta accadendo.
Sentiamo i nostri soci proprio mentre stanno fuggendo nel bosco, agitati, impauriti. Ci raccontano che la polizia ha conquistato in poche ore tutti i presidi no tav della Valle e che ha invaso anche la “zona rossa” in cui erano radunati i sindaci e i rappresentanti del mondo politico vicino al movimento.
Li abbiamo risentiti poco fa: ora i manifestanti sono riuniti in una borgata della Valle, in riunione per decidere il da farsi. Unica certezza, il movimento no tav non si arrende.
Leggiamo sui giornali il conto dei primi feriti e con convinzione diciamo no alla violenza, sempre insensata e ancor più quando è giustificata da un'opera non utile per il nostro Paese!

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