giovedì 2 giugno 2011

Pendolari, troppi treni guasti sulle linee

del 2 giugno 2011

Legambiente tira le orecchie a Trenord e si scaglia contro i rincari
(2 giugno 2011)
Stop ai rincari dei biglietti ferroviari perché tra soppressioni e guasti la qualità del servizio non è sufficiente. Legambiente torna alla carica in difesa dei pendolari, puntando il dito soprattutto sui problemi che i viaggiatori incontrano ogni giorno sulle carrozze: «Le vetture restano in media 32 giorni in officina aspettando di essere riparate».
Secondo i dati raccolti dall’associazione, a partire dall’inizio dell’anno sulle linee della Lombardia si è verificata un’impennata di soppressioni, allo stesso tempo è cresciuto il numero dei danneggiamenti.
«A gennaio le soppressioni mensili dei treni erano 303, a febbraio 306, a marzo 356 e ad aprile 358 - afferma Dario Balotta, esperto di Legambiente Lombardia sul fronte trasporti -, con un aumento del +18 per cento. Vi è stata inoltre una crescita enorme dei guasti che hanno richiesto l’intervento di un locomotore di soccorso, si è passati dai 59 di gennaio ai 120 di febbraio, 104 di marzo fino ai 175 di aprile, con una crescita di +196 per cento. La riduzione di vetture rispetto a quella programmata è stata sempre elevata: 4 per cento a gennaio, 3,6 per cento a febbraio, 3,2 per cento a marzo e 3,3 per cento ad aprile. La soglia massima del 3 per cento fissata dal contratto di servizio è sempre stata abbondantemente superata». L’associazione ritiene che prima di pensare ai rincari vadano verificate tutte le strade per ridurre i costi di esercizio e aumentare l’efficienza di Trenord.
«La giustificazione di un nuovo aumento del 10 per cento per incrementare gli investimenti non tiene - dice Balotta -. Si spendono troppi soldi per treni vuoti come il Malpensa-Milano, che trasporta solo 1500 persone al giorno ma i 51 treni giornalieri offrono 21063 posti con un deludente coefficiente di utilizzo del 7 per cento. Non solo: i parametri di misurazione della qualità devono essere legati a principi di efficienza da quantificare sulla qualità e sulla rapidità della manutenzione dei rotabili. A fronte dell’aumento dei treni giornalieri e di conseguenza del fabbisogno manutentivo, la capacità di Trenord è diminuita, tant’è vero che senza pezzi di ricambio, con una scarsa manutenzione programmata e personale delle officine insufficiente, le vetture sostano in media 32 giorni per ogni riparazione, mentre normalmente nelle officine ferroviarie europee i mezzi sostano due o tre giorni».
Greta Boni

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