martedì 29 marzo 2011

OLTRE IL NUCLEARE, ENERGIE PER LA PACE di Dario Balotta

Il ritorno dell’Italia al nucleare si ferma per un anno. E non solo, se gli stress test europei sulle centrali nucleari non daranno esiti confortanti, la retromarcia sarà completa e il Governo dirà addio all’atomo.

Di nuovo, come 20 anni fa,ancor prima di dare l’avvio al programma nucleare, il nostro Paese è già fermo.
Queste le decisioni italiane, mentre si contano i morti causati dallo tsunami al reattore nucleare di Fukushima e mentre un manipolo di eroi lotta disperatamente per limitarne i danni.
In tempi di guerra come quelli attuali, oltre al bisogno di democrazia, sullo sfondo c’e un mondo diviso e in conflitto per l’accesso alle risorse naturali, a quelle energetiche ed in particolare al petrolio.
Per delineare un nuovo ordine mondiale sarà sufficiente la sostituzione di una risorsa scarsa, come il petrolio, con una risorsa altrettanto scarsa, come l’uranio, presidiato militarmente?

Per un futuro di benessere, di pace e di sicurezza per i cittadini del mondo c’è un solo modo, attingere dalle risorse più abbondanti, disponibili e democratiche, come quelle naturali.
Nessun dittatore potrà mai spegnere il sole che illumina le terre del suo vicino, nessuno potrà mai fermare la forza del vento, il calore della terra e il flusso delle onde. Le fonti rinnovabili sono di tutti e sfruttandole si riduce l’influenza dei padroni delle energie e dei loro apparati politico-militari.

Le energie rinnovabili, oltre che strumento di pace, devono diventare parte integrante delle politiche industriali ed energetiche del nostro governo.
Una via sicura anche per lo sviluppo, la crescita economica e l’occupazione.

              DARIO BALOTTA
Presidente Legambiente Basso Sebino


Nessun commento:

Posta un commento